Il mio più grande rammarico è non riuscire a passare abbastanza tempo nel mio laboratorio a far crescere la mia passione.
Quando manco troppo dal laboratorio sento un senso di colpa verso me stessa che è difficile da spiegare, come se stessi tradendo la mia passione, come se non stessi facendo abbastanza.
Se guardo a quando ho toccato per la prima volta un pane da sagomare mi rendo conto di essere cresciuta troppo lentamente.
I motivi sono tanti, il lavoro, l’aver ripreso l’università e anche il recente impegno nella scrittura.
Niente mi dà soddisfazione come la costruzione di una tavola, richiede tempo, pazienza, impegno, cose rare al giorno d’oggi e rarissime per me.
Sono stanca di sperare in tempi migliori, di aspettare il cambiamento, ogni giorno c’è un problema o un dovere che mi tiene lontana dalle mie tavole.
Vivo in un’epoca e in una società che non mi fa sentire a mio agio, c’è troppa cattiveria, aggressività, le giornate mi consumano pezzo a pezzo e non ci resta più niente.
Vorrei riuscire a vivere in un ambiente più adatto alla mia anima, che non mi divori, che mi lasci spazio e tempo per ciò che amo fare.
Per coltivare una passione servono fatica, impegno e costanza anche perché spesso la vita con i suoi doveri e imprevisti si mette di traverso. Però non bisogna mollare, la lontananza rafforza la motivazione, la determinazione e la passione. ❤️